LUCIANO ANCESCHI

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È nato a Milano nel 1911 ed è morto a Bologna nel 1995. Presidente dell’Accademia delle Scienze e dell’Accademia Clementina di Bologna, socio corrispondente dell'Accademia nazionale dei Lincei di Roma, è stato filosofo, critico letterario e saggista. Allievo di Antonio Banfi, con il quale si laurea in Filosofia nel 1933, dal 1952 al 1981 ha insegnato di Estetica nella Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Bologna. Nel 1956 fonda la rivista «Il Verri», di cui è stato direttore; dal 1973 dirige la rivista Studi di estetica. Sensibile ai nuovi orientamenti culturali, le sue ricerche vertono su figure e modelli letterari anti idealistici, schierandosi a favore dell’Ermetismo e della Neoavanguardia. Attivo come teorico e critico militante ha pubblicato numerosi saggi: Autonomia ed eteronomia dell’arte (1936); Saggi di poetica e di poesia. Con una scheda sullo Swedenborg (1942); Idea della lirica (1945); Poetica americana e altri studi contemporanei di

poetica (1953); Del Barocco ed altre prove (1953); Barocco e Novecento (1960); Poetiche del Novecento in Italia (1961); Le poetiche del Barocco (1963); Fenomenologia della critica (1966); Il modello della poesia (1966); Le istituzioni della poesia (1968); Da Bacone a Kant (1972); Da Ungaretti a D’Annunzio (1976); Il caos, il metodo. Primi lineamenti di una nuova estetica fenomenologica (1981); L’idea del barocco: studi su un problema estetico (1984); Che cosa è la poesia? (1986); Interventi per il «Verri». 1956-1987 (a cura di L. Vetri, 1988); Gli specchi della poesia. Riflessioni, poesia, critica (1989) e postumi Decisione della forma. Esercizi critici e della memoria sulla pittura e sulle arti (a cura di A. Serra e F. Bollino, 1993); Autonomia non è indifferenza. Scritti dal 1929 al 1963 (a cura di L. Cesari, 1997). Ha anche curato alcune importanti antologie, tra queste: Lirici nuovi (1943); Lirica del Novecento (1953).

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È presente nei seguenti numeri di «Risvolti»: n. 21, settembre 2015 (S. t. - intervento critico).